Dal 1° luglio entrerà in vigore la nuova riforma dello Sport che cambierà considerevolmente il mondo delle società e delle associazioni sportive.
Con lo spostamento del termine previsto per l’attivazione delle norme, le ASD hanno il tempo per uniformarsi, procedendo con correttivi e modifiche.
Ma quali sono le principali azioni che un’associazione sportiva deve fare per conformarsi alla riforma dello Sport?
In questo articolo vedremo assieme le attività che le ASD devo attuare nelle proprie organizzazioni, per essere in linea con le nuove regole, che verranno applicate dal 1° luglio 2023.
Le ASD e la Riforma dello Sport
La riforma dello Sport, che entrerà in vigore a luglio, porterà dei grandi cambiamenti nel mondo delle ASD.
Le nuove disposizioni che trovano i propri fondamenti nel D.lgs. n.36/2021 e dal D.lgs. n.163/2022, riconfigureranno alcuni aspetti importanti dell’organizzazione del lavoro sportivo e delle attività secondarie che le ASD possono sviluppare.
Le associazioni sportive dovranno, quindi, rivedere le loro strutture e procedere con dei correttivi per potersi conformare alle nuove regole entro e non oltre il 30 giugno 2023.
In particolare le modifiche apportate dalla riforma dello Sport, relative alle associazioni sportive, riguarderanno:
- La figura del volontario sportivo e la sua dettagliata disciplina;
- Il lavoratore sportivo e le nuove professioni che entreranno a far parte di questa figura;
- Le nuove agevolazioni fiscali e contributive applicate in base alle fasce di compenso pagate ai dilettanti;
- I rapporti di sponsorizzazione e le promozioni pubblicitarie;
- Le cessioni dei diritti e le attività secondarie svolte dalle associazioni sportive che dovranno essere previste dallo statuto;
- La gestione degli impianti e delle strutture sportive in cui le ASD svolgono la loro attività.
In questi mesi i presidenti e gli amministratori saranno chiamati a verificare lo stato delle loro ASD e a provvedere alle attività necessarie per recepire al meglio le nuove norme.
Ma vediamo assieme quali sono i compiti che un’ASD deve fare per uniformarsi alla riforma dello Sport e come gli esperti di Nomia Studio possono aiutarti offrendoti la migliore consulenza fiscale sull’argomento.
Iscrizione al Registro Nazionale dello Sport per le ASD
Con la nuova riforma dello sport il Registro Nazionale delle attività sportive dilettantistiche e la sua attività di certificazione, diventeranno fondamentali per lo status di ASD.
Attivo dal 31 agosto 2022 in formato digitale, tale registro assumerà un maggiore peso nella disciplina della ASD, in quanto quest’ultime potranno usufruire dei benefici e dei contributi pubblici solo se iscritte regolarmente.
Con le modifiche apportate dalla nuova riforma nel lavoro sportivo, il Registro Nazionale dello Sport diventerà indispensabile per la sua digitalizzazione: tutti gli adempimenti riguardanti la costituzione di nuovi rapporti di lavoro dovranno essere eseguiti attraverso tale registro.
È quindi fondamentale che l’ASD verifichi la sua iscrizione presso tale piattaforma: se non iscritta correttamente, l’associazione non può godere dello status di ASD e dei vantaggi fiscali e contributi previsti delle nuove norme.
Inoltre i consiglieri e i presidenti hanno la responsabilità di mantenere aggiornata non solo la sezione pubblica del registro ma anche quella riservata, alla quale possono accedere esclusivamente l’Organismo sportivo di affiliazione e gli enti sportivi dilettantistici iscritti.
In questa speciale sezione vanno inserite le informazioni più importanti e i documenti principali in modo continuativo e aggiornato (gli ultimi bilanci, i verbali del direttivo e dell’assemblea, le nomine dei nuovi amministratori, ecc.).
Le nuove disposizioni della riforma dello Sport prevedono anche la possibilità di presentare, assieme all’iscrizione, l’istanza di riconoscimento della personalità giuridica dell’associazione, un aspetto molto importante per le ASD.
Verifica dell’inquadramento del Lavoro Sportivo
L’entrata in vigore della riforma dello Sport modificherà consistentemente l’inquadramento della figura del lavoratore sportivo.
Come abbiamo già accennato nel nostro precedente articolo, le nuove tecnologie e la trasformazione del contesto attuale hanno portato alla nascita di nuove figure importantissime per il mondo dello sport che necessitavano, però, di una disciplina ad hoc.
Proprio per questo motivo nel D.lgs. n.163/2022 si è deciso di ampliare il significato di “lavoratore sportivo” inserendo le nuove professioni e delineando delle norme dedicate al volontario, una figura sempre più presente nelle ASD.
Dal 1°luglio le associazioni sportive si troveranno a dover gestire nuovi lavoratori che prima non rientravano nel loro organico e a eseguire alcuni adempimenti fiscali e contributivi diversi rispetto al passato.
In particolare, le nuove disposizioni prevedono:
- Un’aliquota contributiva del 25% e una riduzione del 50% dell’imponibile previdenziale per i compensi degli atleti fino al 31 dicembre 2027;
- Un esonero totale dagli obblighi fiscali e contributivi per le fasce di reddito da lavoro autonomo fino a 5000€;
- Il rispetto del solo obbligo previdenziale per i compensi compresi tra i 5000€ e i 15.000€;
- L’applicazione degli adempimenti fiscali e contributivi per le fasce di reddito superiori ai 15.000€;
- Una ritenuta del 20% ai premi ottenuti dagli atleti per i risultati conseguiti nelle competizioni sportive.
Come puoi vedere la complessità delle nuove norme richiede una certa attenzione nell’inquadramento della figura di lavoratore sportivo e di quella del volontario.
È quindi fondamentale rivolgersi ad esperti come i professionisti di Nomia Studio, che potranno forniti una consulenza fiscale dedicata e risolvere i tuoi dubbi e le tue perplessità.
Aggiornamento dello Statuto
L’uniformarsi alle nuove regole della riforma dello Sport comporta per le ASD di verificare e di aggiornare il loro statuto in modo da recepire correttamente tutte le novità introdotte dalle nuove disposizioni.
L’oggetto sociale deve espressamente citare le attività dilettantistiche svolte, definendo anche quelle considerate secondarie e strumentali che nella riforma dello Sport sono maggiormente definite e disciplinate.
Possedere uno statuto non aggiornato e privo di alcune informazioni importanti, potrebbe comportare il rischio per l’associazione di perdere la sua natura di ASD e non godere più dei benefici fiscali e contributivi a essa riservati, anche dalle norme in vigore dal 1° luglio.
Inoltre questo potrebbe generare il rischio di incorrere in sanzioni e in multe che possono danneggiare l’associazione stessa e la sua immagine.
I consiglieri e i presidenti delle associazioni sportive devono quindi aggiornare i loro statuti e verificare che questi siano in grado di recepire correttamente la riforma.
Per le ASD la riforma dello Sport, che entrerà in vigore il 1°luglio 2023, genererà un nuovo scenario, con cambiamenti che richiedono certi accorgimenti e attenzioni che possono essere attivati in questi mesi di preparazione.
Affidarsi a dei professionisti che seguono attentamente i temi della riforma dello Sport, ti consentirà di non trovarti impreparato alle nuove disposizioni e a evitare di incorrere in sanzioni.
Nomia Studio ti fornisce una consulenza dettagliata sulle tematiche della riforma, supportandoti attivamente nell’integrare tutti i correttivi e le modifiche utili per uniformare la tua ASD alla nuova disciplina legislativa.
Se vuoi saperne di più sulle attività che le ASD devono fare per recepire al meglio la nuova disciplina e su tutti gli adempimenti da seguire, contattaci.
I nostri consulenti sono a tua disposizione.